Sigillo reale (homajon) dello shàh Husein, 1696

LA
REPUBBLICA DI VENEZIA
E LA
PERSIA

 
 

PER

GUGLIELMO BERCHET

 
 
 

TORINO
TIPOGRAFIA G. B. PARAVIA E COMP.
1865


[iii]

 
 

AVVERTIMENTO

Nell'anno 1861 il Governo di S. M. il Re d'Italiadeliberò d'inviare una missione diplomaticaa S. M. il Re di Persia, e scelse per essa ilcommendatore Marcello Cerruti, in allora MinistroResidente, ora Inviato Straordinario e MinistroPlenipotenziario. Volendosi dal viaggio inpaese, sul quale in diversi rami di scienza tuttorasi desiderano notizie meglio esatte e complete,ottenere altresì vantaggio di studi ad incrementodelle cognizioni universali, il Governodel Re destinò pure alcuni distinti naturalisti,matematici ed ufficiali di armi diverse ad accompagnareil commendatore Cerruti. La spedizioneitaliana partì nell'aprile dell'anno 1862 per lavia di Costantinopoli, e fu di ritorno nel dicembresuccessivo per quella di Pietroburgo.

[iv]

Durante i preparativi della spedizione, e nelcorso della medesima, il Governo del Re più voltemi aveva fatto l'onore di chiedere il mio avvisosulle istruzioni ad impartirsi per le utilità delcommercio, e sugli studi a preferirsi. Sottoponendoin tali argomenti le mie opinioni, misi presentò altresì il pensiero, che sarebbe statoutile di cogliere questa circostanza anche perattivare ricerche negli archivi italiani, onde illustrarela storia nazionale, mediante la pubblicazionedelle antiche relazioni diplomatichedelle repubbliche italiane colla Persia, circa lequali non erano state finora date alle stampe senon incomplete notizie. A questo effetto si ordinaronoa diversi archivi del regno indagini, lecui risultanze, almeno finora, non hanno ben corrispostoalle brame. Ma era specialmente negliarchivi di Venezia che doveva ritrovarsi la massadei documenti di maggiore importanza, perchègià era noto che nessuno degli Stati italiani avevaavuto così antichi e frequenti rapporti colla Persia,quanto la repubblica di Venezia; stantel'interesse massimo della stessa repubblica dicoltivare l'amicizia di Stato potente, situato allespalle di Turchia, ad entrambi nemica, e per l'eccellenteordinamento di Venezia nelle diplomatichecose, delle quali essa fu a tutti gli Statimaestra. E poichè vincoli d'amicizia e di stima mi[v]legavano al cav. dott. Guglielmo Berchet, chegià aveva avuto a studente di legge in Padova,quand'io era colà, ed egli aveva dato prove ripetutedi somma diligenza ed abilità nel raccoglieree pubblicare documenti diplomatici esistenti nell'archiviodei Frari, così mi rivolsi privatamentea lui, e lo pregai di voler sospendere per qualchetempo gli altri lavori suoi sulle Relazioni degliAmbasciatori veneziani, il Commercio della repubblica,e le Leggi venete monetarie, e di favorirmid'indagini su tale argomento pur esso dimolto interesse italiano e di onore alla sapienzadella sua nobile città. Il cav. Berchet aderì volentieriall'invito dell'amicizia, ed al proprio desideriodi contribuire ad illustrare la storia veneta,che è tanta parte dell'italiana, ed a nessuna delleeuropee è seconda nella gloria dei fatti; ed abileed indefesso si pose all

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